Inclusione(è)lavoro

Durata complessiva: 12 mesi
Durata coperta da finanziamento Otto per Mille: 12 mesi

Obiettivi
– Contrastare il disagio sociale e la precarietà lavorativa
– Promuovere l’occupabilità di persone socialmente fragili, soprattutto donne vittime di violenza a capo di nuclei monoparentali, italiane e straniere, attraverso percorsi d’integrazione lavorativa personalizzata e azioni di formazione e tutoraggio continuo
– Creare una rete territoriale di imprese inclusive

Contesto di riferimento

Disoccupazione prolungata, violenza domestica, migrazione, monogenitorialità…, sono tutte condizioni di fragilità sociale che impattano considerevolmente sulla vita delle persone, e delle donne in particolar modo. Fondamentale ai fini di una rinnovata autonomia personale e della capacità delle donne accolte in strutture di supporto (cooperative sociali e Centri antiviolenza) di provvedere al mantenimento proprio e dei figli/e minori, l’indipendenza economica passa evidentemente attraverso il lavoro, il cui mercato è tuttavia stato segnato negli ultimi anni da significativi mutamenti dovuti tanto alla crisi pandemica quanto alla situazione di instabilità internazionale. I profili delle donne prese in carico dagli enti di accoglienza e contrasto alla violenza restituiscono, tuttavia, spesso un quadro di fragilità che, alla violenza e alle restrizioni subite, somma anche ulteriori fattori di fragilità socio-economica (conoscenza della lingua italiana, possesso di patente di guida, capacità di fare un bilancio delle proprie competenze, figli minori a carico, ecc.), i quali impattano fortemente sulla capacità delle donne di provvedere autonomamente alla ricerca di un impiego che concili anche l’impegno di cura e di gestione famigliare. Per questo si rende necessario un accompagnamento alla ricerca e un supporto a una prima occupabilità che, avvalendosi anche della professionalità degli operatori del settore impiego – e in concertazione con gli enti, gli attori e le reti territoriali –, abbia l’intento di promuovere interventi integrati, articolati e personalizzati di risposta al disagio socio-economico in aumento, coadiuvanti i percorsi di fuoriuscita dalla violenza e di riconquista dell’autonomia, nello specifico economico-lavorativa.

Sintesi del progetto

Con l’obiettivo di contrastare il disagio sociale e la precarietà lavorativa di persone in situazione di fragilità, donne vittime di violenza in particolar modo, il progetto prevede le seguenti azioni:

– Accompagnamento formativo-professionale del candidato/a, con attività di definizione del bilancio di competenze e di conciliazione, tutoraggio durante il percorso di inserimento in azienda, formazione;

– Espletamento delle procedure di attivazione del tirocinio extracurriculare (comprensivo di tutte le pratiche propedeutiche) e monitoraggio dell’andamento dello stesso;

– Sostegno psico-terapeutico focalizzato sull’esperienza di inserimento lavorativo;

– Mappatura del tessuto produttivo locale

Risultati attesi:
– Inserimento in tirocinio extracurriculare di tutti i candidati/e;
– Aumento del numero delle imprese inclusive con cui stringere rapporti di collaborazione stabili nel tempo;
– Anche se difficilmente quantificabili, benefici a livello personale per le persone coinvolte (direttamente e indirettamente) in termini di empowerment, maggiore autonomia economica e abitativa, inclusione sociale e lavorativa, maggiore benessere famigliare.

Valore aggiunto del progetto
– Integrazione con le misure regionali di Politica Attiva del Lavoro, valutata nell’ambito della cabina di regia e in raccordo con i servizi sociali e per l’impiego, che permetterà di attuare delle forme di affiancamento tra percorsi formativi e lavorativi finalizzati a potenziare la professionalità delle persone prese in carico;
– Indennità di tirocinio a carico del progetto quale incentivo alle imprese;
– In ragione dell’insieme degli interventi svolti a monte sulla persona con fragilità, capacità del progetto di inserire nel circuito di presentazione alle imprese anche quei candidati/e dal profilo maggiormente problematico, in quanto già risolto nelle ragioni della propria criticità

Beneficiari diretti e indiretti

Beneficiari diretti: le persone individuate (donne vittime di violenza in primis) dai promotori e dagli attori territoriali per essere inserite nel percorso di accompagnamento all’inserimento lavorativo, così come le imprese in cerca di figure selezionate e predisposte all’assunzione.
Beneficiari indiretti: le persone a loro più direttamente vicine (in primis, la famiglia e i figli, prime vittime delle condizioni di disagio nelle quali la famiglia può versare) e la comunità tutta.

Sintesi di progetto

Con l’obiettivo di contrastare il disagio sociale e la precarietà lavorativa di persone in situazione di fragilità, donne vittime di violenza in particolar modo, il progetto prevede le seguenti azioni:
– accompagnamento formativo-professionale del candidato/a, con attività di definizione del bilancio di competenze e di conciliazione, tutoraggio durante il percorso di inserimento in azienda, formazione;
– espletamento delle procedure di attivazione del tirocinio extracurriculare (comprensivo di tutte le pratiche propedeutiche) e monitoraggio dell’andamento dello stesso;
– sostegno psico-terapeutico focalizzato sull’esperienza di inserimento lavorativo;
– mappatura del tessuto produttivo locale